Descrizione
Tra la fine del ‘600 e l’inizio del ‘700, sotto la spinta emotiva della controriforma che era propagandata soprattutto da gesuiti e francescani, nei centri siciliani si posizionavano delle installazioni che evocavano il Calvario: si trattava di altari sormontati da una o tre croci, situati in aperta campagna e, comunque, prossimi all’abitato per recarvisi in corteo penitenziale. La nascita di una struttura di questo tipo a Mistretta era propiziata dai frati minori riformati che consentivano di erigerla nelle adiacenze del loro Convento (attuale Ospedale), quindi lungo il recinto dell’orto, di rimpetto alla città che avanzava.
Sulla testata dell’ultima abitazione del tessuto urbano, nel 1874 si addossava un’edicola votiva dedicata all’Addolorata (a trabbunedda), secondo una tradizione già esistente in un più antico fabbricato demolito per il passaggio di una strada. Infatti, l’espansione dei quartieri occidentali finiva per lambire il complesso conventuale e, col tempo, necessitava di quei servizi tipici delle aree pienamente urbanizzate.
Così, nel settembre 1863 veniva assegnato a mastro Paolo Cannata l'appalto per il prolungamento in muratura dell'acquedotto "Calvario" che traversava l'omonimo piano. Come conseguenza naturale tra il 1868 e il '71, l'architetto Silvestri Marciante veniva incaricato di occuparsi della sistemazione delle strade del quartiere Saddio, e del contiguo Calvario. La maglia stradale s’incardinava sulla naturale prosecuzione della Via Libertà che, dal 1834, veniva livellata e pavimentata per collegarla, così come dice una delibera del Decurionato, “alla strada esterna che giunge a Margi”, frattanto tracciata su progetto dell’ing. Giuseppe Risitano. (A. Pettineo)
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98073 Mistretta, Metropolitan City of Messina - 98073
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Pagina aggiornata il 17/07/2023 16:49:00