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FIERA E NEVIERA

Le fiere non erano frutto della libera iniziativa di un singolo o di un gruppo sociale ma venivano pianificate dall’amministrazione civica nei momenti cruciali dei cicli stagionali che spesso coincidevano con le festività patronali.


Descrizione

In un’economia fortemente condizionata da barriere naturali e da convenzioni sociali, uno dei momenti più esaltanti per gli scambi tra le comunità era costituito dalla fiera. Per Mistretta questo appuntamento era, e continua ad essere, doppio, svolgendosi nei mesi di giugno e di settembre. In entrambe le ricorrenze si vedevano accorrere in città numerose carovane di bestiame, poiché l’evento richiamava allevatori di un largo bacino territoriale che si estendeva da Cesarò alle Petralie, fino a coinvolgere l’entroterra nicosiano e persino il nisseno.

Le fiere non erano frutto della libera iniziativa di un singolo o di un gruppo sociale ma venivano pianificate dall’amministrazione civica nei momenti cruciali dei cicli stagionali che spesso coincidevano con le festività patronali. Quella del 10-11 giugno è documentata sin dal XVI sec. e veniva istituita per celebrare la festa di San Barnaba, già qualificato come compatrono del centro e, tuttavia, oggi completamente dimenticato. Il suo simulacro si trovava a S. Caterina e perciò la fiera aveva luogo nelle vicinanze della chiesa stessa e aveva inizio con un rocambolesco palio di cavalli. Analogamente, quella del 6-7 settembre si svolgeva per la Madonna della Luce e, sfruttando il collaudato apparato logistico di quella più antica di primavera, si allestiva sempre nello stesso posto. Il luogo si presentava come una capiente radura dove gli animali potevano sostare e anche pascolare mentre i loro padroni trattavano i prezzi con gli acquirenti. Nei secoli, alla compravendita di bestiame si aggiungeva quella di utensili agricoli, tessuti e vettovagliamenti.

A servizio delle mandrie che si radunavano per le fiere e che transitavano sfiorando l’abitato si realizzava un abbeveratoio oblungo che accoglieva l’acqua dopo il deflusso in un catino lapideo. Quest’ultimo si trovava alle spalle del muro di testata e veniva traslato nella posizione attuale per impiantare la recinzione di un nuovo edificio scolastico.

Il sito delle fiere era ed è riconosciuto col toponimo di ‘Nivera’ giacché vi si accumulava in apposite fosse o in depressioni naturali la neve che cadeva copiosa in inverno, compattandola e ricoprendola con strati di fieno, felci e foglie per agevolarne la conservazione fino alle soglie del successivo autunno. Era questa un’incombenza del Municipio che appaltava annualmente il servizio per offrire i benefici refrigeranti del ghiaccio sia per usi alimentari, sia per medicamenti delle aromaterie e, infine, per il confezionamento di gustosi sorbetti. Altre fosse della neve si trovavano in contrada Palo e in prossimità del mattatoio comunale. (A. Pettineo)


Modalità di Accesso

Accesso per disabili.

Collegamenti


Dove

Via Libertà, 209 Mistretta Me - 98073

Contatti

Pagina aggiornata il 17/07/2023 18:21:00

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